L’Omeopatia ortogenetica rappresenta l’applicazione dei principi della medicina omeopatica all’ambito della cosiddetta giusta crescita in età pediatrica, dalla nascita, alla pubertà, alla adolescenza.
E’ opportuno ricordare, innanzi tutto a noi stessi, che il buon medico pediatra, esercitato dalla specializzazione e da una robusta pratica clinica, non trascura mai le osservazioni di una mamma o di altri familiari con la scusa di considerarle dei preconcetti ingenui e incomprensibili, ma al contrario sa che tali considerazioni possono spesso contenere indizi di valore, che a volte è necessario se non fondamentale saper valutare e tradurre in termini obiettivi, clinici e terapeutici.
Gli studi condotti in omeopatia nell’analisi dei dati patogenetici ottenuti nella sperimentazione farmacologica su uomo sano, insegnano al medico hahnemanniano che il correlato sintomatologico di un paziente, non è mai fatto dei soli sintomi oggettivi, ma anche di molti segni soggettivi, percepiti come tali dal malato o frutto di un’osservazione narrata dai suoi familiari.
Questo concetto applicato alla realtà del bambino, quale speciale organismo in evoluzione dinamica fra nascita e pubertà, conduce il medico ed il medico omeopatico in particolare a non poter fare a meno di una certa penetrazione anche psicologica, che gli consenta – ad es. attraverso le prime dichiarazioni spontanee di una madre – di comprendere la mentalità, le attitudini e le tendenze fisiologiche generali del fanciullo.
Ecco, quindi, che la raccolta di una anamnesi in omeopatia hahnemanniana è una indagine attenta e importante, in cui si rivela tutta la finezza clinica di un pediatra e di un medico in generale.
Tralasciare l’anamnesi per indirizzarsi, con fretta e quasi esclusivamente, all’esame obiettivo come alla sola fonte chiarificatrice, non è mai cosa troppo opportuna.
Meglio riuscire ad inserire, per quanto possibile, i risultati di un esame obiettivo (il quale necessariamente rappresenta soltanto una sezione istantanea della realtà), all’interno di una successione di avvenimenti morbosi, remoti e recenti, di cui è possibile avere notizia soltanto attraverso un’anamnesi raccolta con criterio e capace di spaziare a tutto tondo.
Per tali ragioni nella storia clinica raccolta da un medico omeopatico vengono diligentemente annotati molti dati relativi ai familiari (qualche volta veri alberi genealogici), nonché molti rilievi intorno all’anamnesi fisiologica del bambino o dell’adulto, alle sue abitudine dietetiche, alle condizioni igieniche, al microclima dell’ambiente domestico (illuminazione, riscaldamento, umidità, ventilazione), nonché alle sue preferenze e disposizioni principali.
Un quadro anamnestico approfondito, ampio, allargato agli ascendenti e sopratutto logico.
La valutazione clinica, in omeopatia, non deve essere, infatti, solamente nosografica (la malattia), bensì occorre che venga allargata ad una visione fisiopatologica unitaria e correlazionistica in termini clinici (il malato).
Link utili:
- Omeopatia pediatrica e Osteopatia neonatale e dell’età della crescita: sinergie in terapia
- Abuso di antibiotici nei bambini. E’ necessaria una campagna educazionale
- Centro medico multidisciplinare per il paziente con papillomavirus
A cura di:
Centro Pediatrico di Ortogenetica Omeopatica
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
Referente: Dr.ssa Serafina Mirenna, Medico Chirurgo, Specialista in Pediatria e in Medicina Omeopatica
Via Giovanni Miani, 8 – 00154 Roma
Tel. 06.5747841 – info@omeopatiasimoh.net