Se da un lato in pediatria esiste oggi l’evidente problema dell’alta percentuale di farmaci (off-label) su cui non è stata mai fatta una sperimentazione farmacologica e valutazione del profilo rischio/beneficio nei bambini (importante problema che riguarda di media il 60% di tutte le prescrizioni in età pediatrica con un tasso che può variare dal 44% al 71% e in alcuni casi superare l’80% delle prescrizioni farmacologiche), l’altra grave questione è quella determinata dall’ampio e a volte indiscriminato uso degli antibiotici nell’età della crescita.

Ben oltre il 50% delle prescrizioni, infatti, quasi un farmaco su due tra quelli prescritti in età pediatrica in Italia, è un antibiotico. E gli antibiotici sono assunti almeno una volta all’anno dal 38% dei bambini italiani.

Sono dati che fotografano una cattiva abitudine nostrana: quella di usare troppo a cuor leggero questa importante classe di farmaci nei più piccoli. Un’abitudine che non solo è inutile, dal momento che molte della patologie per cui si è avvezzi impiegare gli antibiotici è di origine virale e ciò li rende completamente inefficaci, ma anche dannosa perché nel lungo termine può alimentare una grave antibiotico-resistenza.

Troppo spesso si fa ricorso in modo indiscriminato agli antibiotici. «Rappresentano ben il 44% del totale di tutti i farmaci prescritti in età pediatrica»,  dicono i medici pediatri italiani. Ogni anno sono utilizzati dal 38% dei bambini residenti in Italia. Questi dati ci collocano ai primi posti in Europa, nonostante un lieve calo dei consumi registrato negli ultimissimi temi.

E’ quindi sempre più necessaria necessaria una corretta campagna divulgativa al fine contenere l’uso smodato e a volte improprio degli antibiotici, nonché l’assunzione errata/scorretta degli stessi.

E’ necessario salvaguardare la salute delle nostre popolazioni dal fenomeno dell’antibiotico-resistenza, che è poi parte integrante di un fenomeno ancora più ampio e grave che è la farmaco-resistenza in generale, ossia la progressiva resistenza biologica ai diversi principi della farmacoterapia cosiddetta convenzionale. 

In particolare deve essere raccomandato ai genitori di non auto-prescriversi le cure antibiotiche e a rispettare sempre le modalità e le dosi di somministrazione indicati dal pediatra. Al tempo stesso è urgente sensibilizzare anche il personale medico. Nei bambini infatti circa l’80% delle infezioni è di origine virale.

Tuttavia l’antibiotico viene impiegato in otto casi su dieci

Tutto questo contribuisce a determinare un aumento esponenziale delle resistenze batteriche con conseguente fallimento terapeutico. E’, quindi, più che mai opportuno e urgente intraprendere specifiche campagne educazionali e di divulgazione scientifica, tese a consapevolizzare genitori e medici sulla realtà di questo problema evidenziando le diverse possibili soluzioni clinico-terapeutiche.

 

Per approfondire:

Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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