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L’impianto è stato testato sia in vitro che in vivo, in topi da laboratorio.

Per i test, i ricercatori hanno scelto di utilizzare le SEAP (secreted embryonic alkaline phosphatase), proteine molto semplici da rilevare nell’organismo umano, presenti nel sangue.genetica2

I risultati mostrano che il rilascio di proteine dipende dallo stato mentale.

Nel caso in cui chi indossa l’impianto è in uno stato mentale di concentrazione, si rileva nei topi un rilascio medio di SEAP. In caso invece di meditazione, i valori registrati sono nettamente più alti.

Ancora più sorprendenti i risultati ottenuti quando i volontari del test osservavano la luce al LED all’interno dei topi. In questo frangente essi erano in grado di accendere e spegnere in maniera consapevole la luce, con una conseguente variabilità nelle quantità di SEAP rilasciate.

“Impianti controllati dalla mente potranno in futuro essere utili per chi soffre di cefalea, mal di schiena ed epilessia”, concludono gli autori dello studio. I ricercatori hanno infatti scelto di costruire l’impianto utilizzando una lampada che emette nel vicino infrarosso in previsione di future applicazioni sull’organismo umano.

Prof. Geraint Rees - Institute of Cognitive Neuroscience

Prof. Geraint Rees – Institute of Cognitive Neuroscience

Nonostante questo genere di onde riesca a penetrare in profondità nei tessuti umani, non risulta dannoso per il corpo e potrebbe quindi essere sfruttato per aiutare chi soffre di malattie neurologiche.

Gli autori del lavoro, nonostante l’esito positivo dell’esperimento, sottolineano però che qualsiasi applicazione terapeutica è ancora lontana.

Commentando lo studio, Geraint Rees, dell’Institute of Neuroscience alla University College London, ha detto alla Bbc che la ricerca ha effettivamente indicato un modo interessante per innescare l’attivazione dei geni, ma ha aggiunto che non è ancora chiara l’effettiva utilità della tecnologia.

“Un studio veramente interessante”, ha aggiunto la Prof.ssa Maria Letizia Salvi, Presidente SIMOH e già Professore di Biologia Molecolare all’Università Cattolica di Roma. “Un risultato significativo che segna anche il ritorno ad una metodologia di ricerca antica, propria di un tempo in cui la biologia umana non era studiata solo attraverso gli strumenti d’indagine della chimica, ma anche con quelli della Fisica. Questo è uno dei risultati più significativi di quella che può essere definita una delle più avanzate ricerche biomediche nello studio dei campi elettromagnetici“.

“E’ un grande risultato”, ha commentato anche il Prof. Giuseppe Novelli, illustre genetista e Rettore dell’università Tor Vergata di Roma. “Si è sviluppato un meccanismo di controllo dell’espressione dei geni con sensori infrarossi attivati dal cervello umano sulla base delle emozioni.

“Finora – ha dichiarato ancora il Prof. Novelli – i geni potevano essere accesi solo chimicamente e serviva molto tempo. Ma nel cervello dove le comunicazioni vanno alla velocità di millisecondi, serve altro e la luce è l’unica cosa che viaggia velocissima.

Qui la luce viene usata per attivare sensori che così rispondono subito. Un grande risultato, ottenuto per la prima volta”.

Comunicazione a cura di:
Centro Studi e Ricerche Biomediche SIMOH
Via Giovanni Miani, 8 – 00154 Roma
Tel. 06.5747841 – Fax 06.57288203

Fonti:
– Nature Comunication – http://www.nature.com
– http://www.repubblica.it
– http://www.omeopatiasimoh.org
– http://www.galileonet.it