Prof. Ivan Cavicchi, Facoltà Medicina Università Tor Vergata

Prof. Ivan Cavicchi, Facoltà Medicina Università Tor Vergata

Non penso che l’istituto superiore di sanità dica sciocchezze, ma questo decreto è stato caricato di cose che con i vaccini c’entrano poco.

È stato concepito in un clima di aperta intolleranza, interpretato con atteggiamenti di avversione verso le opinioni fuori dallo standard, messo in campo come una lezione esemplare da dare ad una società considerata irresponsabile e incosciente e non come una norma saggia per la salute di tutti.

Fonte: Quotidianosanità.it del 22 Maggio 2017

di Ivan Cavicchi
22 MAG – Una euforia analoga a quella che, in questi giorni riguarda il decreto sui vaccini, l’ho vista all’indomani dell’approvazione della legge sulla responsabilità professionale. Un tripudio generale rispetto al quale era meglio tacere le proprie incertezze per paura di essere scambiato per un disfattista. Coloro che, come me, su questo giornale esortavano al realismo e alla prudenza, venivano visti con sospetto.

Ora che la legge è stata fatta e la festa è passata quel tripudio si sta trasformando piano piano in perplessità, dubbio, incertezza, delusione, da parte di avvocati, giuristi, assicuratori, e i medici, meschini, non solo scoprono, con disappunto, che, tra norma e realtà, c’è il solito scoglio della complessità, ma, ancora una volta, lo scoprono nel momento in cui ci vanno a sbattere contro.

Temo che la stessa cosa avverrà per il decreto sui vaccini, chiedo quindi scusa ma anche questa volta preferisco non partecipare alla festa.

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