Ritratto di Michele Buniva
ASCT, Collezione Simeom, C 6912

Archivio Storico della Città di Torino

Storia della medicina e della ricerca scientifica.

L’omeopatia è un metodo terapeutico fondato dal medico sassone Samuel Hahnemann (1753-1843), la cui sistematizzazione è contenuta nell’Organo dell’arte razionale di guarire, pubblicato nel 1810.

Tale metodo “prescindeva da conoscenze parziali – come quelle anatomiche, fisiologiche, patologiche – per fare riferimento alla totalità del male, compiutamente espressa dalla sintomatologia e dalla soggettività del paziente.

Si trattava poi di scegliere i farmaci in base alle loro doti particolari e nelle loro giuste dosi: la cura dava buoni risultati solo se la scelta era “omeopatica”, basata cioè sulla somiglianza degli effetti farmacologici con i sintomi morbosi, e solo se il farmaco era somministrato a dosi minime. […]

Le teorie e le pratiche dell’omeopatia costituivano un’altra medicina, in aperta e duratura contestazione della medicina ufficiale; quanto più questa guardava […] a questo o quell’organo malato, in un’ottica settoriale meccanica, tanto più “l’altra medicina” diceva di guardare all’organismo tutt’intero – fisico e psichico, materiale e spirituale -, in un’ottica globale dinamica”. (In Giorgio Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Bari, Laterza, 2001, p. 325).

Relazione del veterinario Bertea di Buriasco sulla sperimentazione di rimedi omeopatici condotta sugli animali, 23 settembre 1830
ASCT, Carte Buniva, cart. 14, fasc. 11

Negli anni trenta dell’Ottocento l’omeopatia si diffuse in Italia, dapprima nel Regno delle due Sicilie, successivamente a Lucca, a Genova, a Torino.

Qui suscitò l’interesse di Michele Buniva (1761-1834), figura di grande rilievo nel panorama medico subalpino.

Titolare delle massime cariche nel campo della sanità durante il periodo della dominazione francese (fu dapprima direttore del Protomedicato, poi presidente del Consiglio superiore di Sanità, organismo legislativo e di controllo con competenza su tutto il territorio piemontese), celebre in particolare per aver introdotto la vaccinazione antivaiolosa, intorno al 1830 lesse con attenzione gli scritti di Hahnemann e diede il via a una sperimentazione dei rimedi omeopatici con l’ausilio di numerosi veterinari piemontesi.

Tra i documenti dell’archivio privato della famiglia Buniva, recentemente acquisiti e inventariati dall’Archivio Storico della Città di Torino, esistono lettere che rivelano che Michele Buniva era in contatto con sostenitori dell’omeopatia residenti al di fuori del Piemonte dai quali riceveva gli scritti di Samuel Hahnemann, nonché un’interessante raccolta di annotazioni sui principi chiave della medicina omeopatica, sulle sostanze utilizzate per la composizione dei rimedi e sul loro utilizzo, oltre ad un carteggio che attesta l’andamento

Busto di Samuel Hahnemann
ASCT, Farmacia omeopatica

della sperimentazione in corso sugli animali.

 

Fonte: Archivio Storico della Città di Torino

 

Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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