“Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”.
Jules Henri Poincaré

di Anna Ramogida*

La Pelle è risaputo l’organo di senso più esteso perchè oltre a ricoprire il corpo umano – svolge diverse e articolate funzioni: protezione, sostegno, confine nonché percezione – nel reticolato epidermico troviamo una grandissima quantità di recettori cutanei (un tipo tra tutti i nocicettori, recettori del dolore) a conferma che non è proprio soltanto un modo di dire, l’esclamazione “L’ho avvertito, lo sento a pelle”!

Questo organo formato da diversi strati: 5 per l’epidermide e 2 per il derma, costituisce un variegato insieme di cellule diverse e articolate…Quello che vediamo ad occhio nudo: l’aspetto esteriore della nostra pelle è la punta dell’iceberg.

La pelle è anche un organo emuntore: ovvero ci permette di eliminare prodotti di scarto; soprattutto quando gli altri organi emuntori rene, fegato sembrano lavorare a fatica, la pelle supplisce. Anche l’eliminazione di liquidi – consapevole e non consapevole (perspiratio sensibile ed insensibile¹) fa della nostra epidermide una sorta di organo termoregolatore tra “l’interno e l’esterno” del nostro corpo.

La pelle è generata dallo tesso foglietto embrionale² da cui si genera il sistema nervoso, e questo non è caso: perchè ci sono così tante connessioni che giocano sull’asse della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia³ che, per raccontarle, non basterebbe certo queste mie poche parole.

Quello che voglio offrirvi è una riflessione che nasce sempre dal principio cardine dell’omeopatia, quello di similitudine: la pelle serve a “comunicare” fuori lo stato generale di salute che l’individuo possiede interiormente ci fa praticamente dà specchio: quindi nella prassi omeopatica vengono sempre rivalutati tutti i concetti della semeiotica medico-clinica. Dire ad una persona “Non hai una bella cera”: può voler dire che mostriamo interesse per lui, per lei, ma dobbiamo prendere coscienza che se non si è capaci di osservare bene, cosa c’è dietro l’aspetto esteriore, possiamo incorrere dei fraintendimenti che possono ritardare la presa in carico del paziente.

La pelle può essere considerata come una cartina di tornasole di situazioni come intossicazioni, affaticamento epatico e/o renale, disturbi endocrini, scompensi metabolici. Come farmacisti – che spesso intervengono a caldo sulle situazioni – dobbiamo poter essere acuti osservatori per poter aiutare le persone in pochi minuti, e se a volte facciamo anche da pronto soccorso: dobbiamo coltivare l’osservazione, un’acuta osservazione condita con una sana curiosità che ci porterà a fare le
domande giuste ed anche ad approfondire, quando il quadro – non così complicato da richiedere il parere medico – risulti essere del tutto nuovo per noi.

Un altro punto su cui vorrei sollecitarvi è il valore delle ferite e delle cicatrici: le ferite vanno curate bene, perchè possono cicatrizzare male e lasciare non solo segni poco estetici ma anche creare problemi a tessuti sottocutanei più profondi – fasce muscolari ad esempio; le ferite, le cicatrici hanno una valenza clinica per noi che quotidianamente abbiamo a che fare col dolore, il disturbo, il disagio, il disequilibrio: potemmo coniare un nuovo termine “le cosiddette 4D”! Se, ad ogni sintomo, o gruppo di sintomi, corrisponde uno o più rimedi omeopatici tanto da avere una “cosiddetta gerarchia di sintomi”: dal più intenso al meno intenso, dal più recente al più antico, dal più superficiale al più profondo, attraverso le 4D il corpo del nostro utente-paziente-cliente ci PARLA e ci sta dicendo cosa non lo fa stare bene, come non sta bene, dove e quando si manifestano tali sintomi.

Vediamo quindi che – da uno sguardo epidermico si può arrivare al cuore delle situazioni, se conserviamo uno sguardo attento e profondo. Ultimo, ma non ultimo: il rapporto col sole; se una volta la nobiltà si copriva dal sole – pensate le dame con l’ombrellino – perchè le pelli scure significavano plebe, gente che lavora la terra, dagli anni ’50 in poi almeno in Italia – c’è la “bontà della tintarella” (in alcuni paesi dell’Asia c’è tuttora il culto delle pelli chiari e si usano creme o cosmetici cosiddetti “sbiancanti”).

Il Sole è importante per la pelle: ma essa va protetta perchè è un organo – ormai abbiamo imparato – delicatissimo e potentissimo; proteggere la pelle dai danni degli UVA o dei raggi UVB profondi è un cardine fondamentale della prevenzione primaria contro il cancro della pelle ma anche per altre malattie non ultimo il colpo di sole e le congestioni che purtroppo – arrivano sempre trascurando la sensibilità legata alla nostra pelle, che ci dice “Proteggimi, sono troppo calda…mi stai facendo scottare!!!!”

 

* Dott.ssa Anna Ramogida

Dott.ssa Anna Ramogida

Farmacista omeopatica, collaboratrice nella didattica dell’istituto Simoh – Scuola Italiana di Medicina Omeopatica (Roma) dove ha perfezionato la sua conoscenza e pratica professionale grazie al corso biennale su fondamenti teorici di medicina omeopatica, ad indirizzo biologico, antropologico e bioetico e post terzo-anno (Alumno Simoh). Ha lavorato prevalentemente come farmacista nel Lazio e nelle Marche, svolgendo anche attività di consulente per le farmacie nel campo del consiglio omeopatico “da banco”. Attualmente lavora come docente di sostegno in una scuola secondaria di II grado in Abruzzo; svolge attività di consulenze personali ed è impegnata in attività di “educazione sanitaria popolare” per la diffusione di “una Cultura della Cura” attraverso sui scritti e collaborazioni con altri giornali e associazioni.

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¹www.treccani.it/enciclopedia/sudore/ 

²http://www.med.unipg.it/ccl/NEWS/Materiale%20Didattico%20Corsi%20di%20Preparazione%202012/Biologia/06.Embriologia%20e%20Istologia.pdf 

³www. sipnei.it 

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