Tempio di Antonino e Faustina - Foro Romano. Sede del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico

Tempio di Antonino e Faustina – Foro Romano.
Sede del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico

E’ la risposta dell’Istituto Omeopatico SIMOH ai cosiddetti detrattori della medicina omeopatica.

No alle polemiche triviali che per ottusità hanno incenerito il curriculum di chi se n’è fatto portavoce.

Al contrario è urgente superare i modelli riduzionistici per giungere ad una visione clinico-terapeutica unitaria e correlazionistica capace di comprendere e curare il singolo malato nella complessità della sua personale realtà biologica.

L’evento si è svolto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Roma, 13 Novembre 2017 – Le grandi e importanti conquiste della scienza medica moderna non sono certamente da mettere in discussione.

Prof. Roberto Russo, Università La Sapienza

Prof. Roberto Russo, Università La Sapienza

Ma la sempre più evidente difficoltà in cui si trova la medicina cosiddetta scientifica, frammentata in mille rivoli specialistici all’interno di una spesso superata visione riduzionistica, necessita oggi di interventi urgenti: di un ripensamento epistemologico che consenta un lavoro di aggiornamento che sia, ad un tempo, valorizzazione di concetti ancora validi e dall’altro adeguamento del sapere medico alla complessità del paziente.

Il malato non è più solo sintomi e biologia e la medicina deve fare i conti con una realtà molto più articolata e complessa, la cui moderna definizione costituisce un vero e proprio cambiamento ontologico con il quale il medico moderno deve imparare a rapportarsi.

Se n’è parlato a Roma, Sabato 11 novembre, al Foro Romano, in un affollato e seguitissimo Convegno sul Tema “RIPENSARE LA MEDICINA: IL PARADIGMA REGRESSIVO” organizzato in occasione della Seduta Inaugurale del 71° Anno Accademico  della Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana SIMOH: il prestigioso Istituto italiano di Omeopatia voluto e fondato dal Prof. Antonio Negro molti decenni fa.

L’evento si è svolto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio di Roma Capitale e ha visto la partecipazione di molti accademici, medici, chimici, biologi, fisiologi, farmacologi di Roma, Bologna, Napoli, Palermo, Perugia e Milano, oltre a giuristi, storici e sociologi, nonché pazienti e cittadini.

Prof. Carlo Ventura, Università di Bologna

Prof. Carlo Ventura, Università di Bologna

Oltre i messaggi augurali pervenuti, tra gli altri, dal Capo dello Stato  per tramite del Segretario Generale della Presidenza, Dott. Ugo Zampetti e dal Prof. Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore dell’Università di Roma La Sapienza,  seguitissimo è stato quello formulato dall’On. Paola Binetti, Ordinario di Storia della Medicina dell’Università Campus Biomedico di Roma, che ha preso la parola a sostegno del rispetto che è necessario avere verso i molti milioni di pazienti che in Italia si curano con la medicina omeopatica.

La Prof.ssa Maria Letizia Salvi – Presidente della SIMOH e già collaboratrice per molti anni dell’accademico dei Lincei Giovanni Battista Marini Bettolo all’Università Cattolica di Roma – ha aperto il 71° Anno Accademico con una incisiva relazione centrata proprio sul valore dei principi sperimentali e clinico-terapeutici della medicina omeopatica.

Tra i relatori del convegno, il Prof. Carlo Ventura, Ricercatore di fama mondiale, nonché Cardiologo e Ordinario di Biologia Molecolare della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, il Prof. Roberto Russo già Primario e Docente di Ostetricia e Ginecologia dell’Università La Sapienza di Roma, il Prof. Ivan Cavicchi, Epistemologo e Docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Tor Vergata, il Prof. Ivo Pulcini dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma e il Dr Mattia Canetta, Segretario del Comitato Scientifico della SIMOH.

Moderatore dell’evento, il Prof. Luca Poma, Giornalista e Docente dell’Università LUMSA di Roma.

Tra gli ospiti presenti in sala, ricordiamo tra i tanti, la Prof. Lucietta Betti, Ricercatrice del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna; il Prof. Vittorio Elia, chimico dell’Università Federico II di Napoli; il Dr Pindaro Mattoli e il Dr Tancredi Ascani, medici omeopati di Perugia; la Prof.ssa Cristiana Freni, Docente di Filosofia del Linguaggio, Letteratura Contemporanea ed Estetica presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma; la Dott.ssa Giannina Di Marco, Direttore Generale dell’Università LUMSA di Roma; il Gen. Nicolò Mirenna, già Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

Prof. Ivo Pulcini, Ordine dei Medici di Roma

Prof. Ivo Pulcini, Ordine dei Medici di Roma

Riqualificare la medicina ripensandola in toto, così da riqualificare anche il ruolo del medico: questa la finalità degli organizzatori dell’evento.

La scienza medica ha assimilato acriticamente il paradigma riduzionistico e meccanicistico delle scienze fisico-chimiche ottocentesche.

E mentre oggi le stesse scienze riduzionistiche di ieri (biologia, fisica, chimica, ingegneria, ecc.) si stanno aprendo sempre più alla scienza della complessità, la medicina, al contrario, rimane ferma, rischiando in questo modo di rimanere concretamente indietro.

La scienza medica è una e una sola come tale in questo modo va esercitata, all’interno di un concerto clinico correlazionistico posto al reale servizio del paziente e aperto alle nuove prospettive determinate dalla scienza della complessità.

Il sostanziale fallimento del progetto Genoma, con le speranze indotte dalla cosiddetta “rivoluzione del Dna” e l’illusione di terapie individualizzate su base genetica; le continue sorprendenti scoperte sul mondo microbico, con il superamento della vecchia logica della sola antibiotico-terapia, a favore di una nuova visione terapeutica più rispettosa del microbioma individuale; l’aumento esponenziale e drammatico delle patologie croniche, anche in età pediatrica; i numerosi e sempre più robusti limiti della cosiddetta medicina basata sulle evidenze (EBM); il crescere di una società fatta di persone che sempre più chiedono al medico di essere curate in modo diverso dal passato, esigendo, quindi, scienza, reale personalizzazione delle terapie, nuove letture delle discipline biologiche moderne, ma anche valori, cultura, sensibilità, ecc; sono tutti fatti, questi, indiscutibili e non più eludibili per il medico moderno e necessitano in medicina di nuovi approcci, di una più ampia lettura della realtà del singolo malato, realizzata attraverso nuove e moderne logiche, capaci di spiegare in termini prettamente biologici la relazione esistente tra gene e ontogenesi, fra epigenetica e vulnerabilità individuale alle malattie, fra cultura, dimensione sociale ed evoluzione biologica individuale e familiare.

Prof.ssa Maria Letizia Salvi Presidente Istituto SIMOH

Prof.ssa Maria Letizia Salvi Presidente Istituto SIMOH

Le ottusità ascoltate e lette in questi ultimi mesi intorno al tema della medicina omeopatica non sono più accettabili, divenendo anche motivo di forte discredito per chi, anche ingenuamente, se ne fa interprete.

L’omeopatia, quale disciplina medica fondata in modo imprescindibile sui dati della sperimentazione farmacologica su uomo sano di sostanze ultra-diluite e dinamizzate, costituisce un modello complesso di conoscenza della fisiologia umana.

Un modello di studio e di cura della biologia individuale finalizzato a correlare in una visione unitaria i vari piani funzionali, organici, neuroendocrini, biotipologici, intellettivi, volitivi, emozionali, ecc. della singola

Prof. Ivan Cavicchi, Università di Tor Vergata

Prof. Ivan Cavicchi, Università di Tor Vergata

persona umana.

L’omeopatia proprio grazie ai dati sperimentali ottenuti su sano, sviluppa in medicina una lettura clinica correlazionistica e fisiopatologica dell’insorgenza di una patologia, ricercando la causa unitaria del processo morboso non solo nei fattori più prossimi, ma andando a ritroso nella storia biologica individuale alla ricerca delle cause remote e complesse.

Una lettura dell’intera storia biologica individuale del malato, così da poter intervenire anche su fattori eziopatogenetici più antichi proprio attraverso l’ausilio delle alte diluizioni e dinamizzazioni.

Il Convegno, in una corale di illuminate e interessantissime relazioni, dalla portata innovativa veramente formidabile e sorprendente, ha affermato

Dott. Mattia Canetta Istituto Omeopatico SIMOH

Dott. Mattia Canetta Istituto Omeopatico SIMOH

all’unisono – come ha dichiarato il Prof. Carlo Ventura – che è giunto il momento in cui a Biologi, Fisici, Informatici, Ingegneri e Artisti si aggiunga anche un Medico Nuovo, capace di recuperare in modo reale l’Arte Medica nel nome delle scoperte più moderne per offrire speranze concrete a tanta Umanità che ancora lotta fiduciosa per il proprio Benessere.

E la medicina omeopatica di Samuele Hahnemann può fornire in tal senso degli esempi di concreta esperienza, sia sperimentale che clinico-terapeutica.

di Alessandro Cenci