Caucasian male scientist holding pen and clipboard looking throuI bambini che fanno uso di farmaci inalatori contro l’asma, da adulti potranno avere una statura leggermente inferiore rispetto ai piccoli che non hanno utilizzato questi medicinali.

Sono i risultati di uno studio della Washington University School of Medicine di St. Louis, Usa, che è stato presentato a Vienna, a settembre 2012, in occasione del Congresso della European Respiratory Society (Ers), e contemporaneamente pubblicato online sul New England Journal of Medicine.

L’indagine ha coinvolto più di 1.000 bambini fra i 5 e i 12 anni, trattati per asma da lieve a moderata per più di quattro anni in otto centri.

Sono stati divisi in tre gruppi: uno ha ricevuto budesonide due volte al giorno, un farmaco corticosteroide per via inalatoria; il secondo gruppo ha ricevuto nedocromile, medicinale non-steroideo per via inalatoria; il terzo gruppo ha ricevuto un placebo. Tutti i bambini hanno ricevuto salbutamolo, un farmaco ad azione rapida per il sollievo dei sintomi acuti dell’asma, e corticosteroidi per via orale al bisogno in presenza dei sintomi dell’asma.

I ricercatori hanno poi seguito 943 piccoli a intervalli regolari fino all’età adulta: le femmine fino ai 18 anni, i maschi fino ai 20. Ebbene, l’altezza media ”da grandi” è risultata di circa 1,2 centimetri minore nel gruppo che aveva assunto budesonide, rispetto ai pazienti che avevano ricevuto nedocromile o placebo.

I bimbi che hanno sperimentato la crescita più lenta avevano tra i 5 e gli 11 anni quando hanno iniziato a utilizzare budesonide. “Se un bambino non cresce come dovrebbe – dice Robert Strunk, a capo dello studio – potrebbe essere utile ridurre la dose di steroidi. Ma noi pensiamo che il centimetro di altezza in meno in età adulta debba essere soppesato con il beneficio dei corticosteroidi per via inalatoria nel controllo dell’asma persistente”.

”Per ridurre al minimo le preoccupazioni sugli effetti sulla altezza in eta’ adulta – consiglia Strunk – occorre usare la dose minima efficace per controllare i sintomi dell’asma”.

Per approfondire l’argomento:   New England Journal of Medicine    

Comunicazione a cura di:
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