“Effect of Homeopathic Medicines on Intestinal Coccidia and Immune Response Cells in Spotted Rose Snapper”.

L’Omeopatia migliora la salute degli Spotted Rose Snapper infestati da parassiti.

Ricercatori messicani hanno documentato con le loro ricerche che l’omeopatia ha migliorato la salute degli Spotted Rose Snapper infestati da parassiti (coccidiosi).

Il team di ricerca aggiunge questo lavoro ad un numero crescente di prove che indicano che l’omeopatia può migliorare il benessere e le condizioni dei pesci allevati anche in situazioni di allevamento intensivo.

– Antonia del Pilar Rosero-Garcia, Centro Interdisciplinare di Scienze Marine (CICIMAR-IPN), La Paz, Messico
– José Manuel Mazón-Suástegui, Centro de Investigaciones Biológicas del Noroeste SC (CIBNOR), La Paz, Messico
– Silvie Dumas, Centro Interdisciplinare di Scienze Marine (CICIMAR-IPN), La Paz, Messico
– Maria Cristina Chávez-Sánchez, Centro di ricerca sullo sviluppo alimentare AC Unidad Mazatlán (CIAD), Mazatlán, Sinaloa, Messico
– Araceli Aviles-Quevedo, Centro regionale per l’acquacoltura e la ricerca sulla pesca (CRIAP-INAPESCA), La Paz, Messico
– Carmen Rodríguez-Jaramillo, Centro de Investigaciones Biológicas del Noroeste SC (CIBNOR), La Paz, Messico

L’omeopatia è stata ampiamente applicata nelle specie d’acqua dolce, ma raramente nei pesci marini.

Lo stress dell’allevamento destabilizza l’equilibrio ospite-patogeno, favorendo parassiti e malattie. Gli endoparassiti coccidi causano infezioni intestinali e degenerazione cellulare.

I giovani dentici Lutjanus guttatus ( n  = 430; peso 1,9 ± 0,01 g; lunghezza 4,9 ± 0,03 cm) infestati naturalmente da parassiti sono stati distribuiti in gruppi di 43, in 10 vasche di vetroresina (100 L) con aerazione e acqua continua modificare. Sono stati valutati cinque gruppi in duplicato: passivo (PaV); Passival Phosphoricum acid   (PaV-PhA); Passival e Silicea  (PaV–SiT); Endecto e Infecçoes (End–Inf) e un controllo (Ethanol) per 45 giorni. Il mangime è stato cosparso di trattamento (5% v/p) ed essiccato per evitare gli effetti collaterali dell’etanolo. I risultati statistici sono stati espressi come media ± errore standard della media.

I coccidi intestinali sono stati registrati istopatologicamente, con la minima incidenza raggiunta a T 45 con il trattamento End-Inf ( p  <0,001), in coincidenza con la più alta  conta linfocitaria ( p = 0,015).

I pesci trattati con PaV-PhA hanno registrato una percentuale maggiore di neutrofili ( p  = 0,015), e quelli trattati con PaV-PhA, PaV-SiT e End-Inf hanno rivelato una diminuzione delle lesioni, del grado di alterazione e cambiamento dei tessuti intestinali e dello stomaco ( p  <0,05).

Il numero di cellule mucose nelle branchie era maggiore ( p  <0,001) per End–Inf (43 ± 0,58), PaV–SiT (40 ± 2,89) e PaV–PhA (39 ± 3,46) rispetto rispettivamente a T 0e controllo (19 ± 0,58 e 28 ± 2,31). PaV e PaV-SiT hanno aumentato le riserve di carboidrati nel fegato (28,4 ± 1,39% e 22,4 ± 0,12%, rispettivamente) rispetto a T 0 e al controllo (3,4 ± 0,32 e 5,6 ± 0,66%).

Il tasso di sopravvivenza più elevato è stato del 97,7 ± 0,16% nei pesci trattati con PaV e End–Inf.

Conclusioni: I trattamenti terapeutici omeopatici hanno avuto un effetto positivo sulla salute dei pesci.

Oltre all’accumulo di riserve metaboliche nel fegato, il trattamento omeopatico è stato associato all’aumento della mucina nelle branchie e all’aumento della produzione di linfociti e neutrofili nel sangue, che potrebbero agire come macrofagi contro i coccidi intestinali.

 

Comunicazione a cura di:
Centro Studi e Ricerche Biomediche SIMOH
Via Giovanni Miani, 8 – 00154 Roma
Tel. 06.5747841 – Fax 06.57288203

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