La Regione Toscana finanzia una ricerca, chiamata “Chemocim”, sull’utilità che può avere l’omeopatia nel contrastare i normali effetti collaterali delle terapie per il tumore al seno.
Si vuole capire se le medicine complementari, omeopatia e agopuntura, associate a fisioterapia e dieta, possono migliorare la riabilitazione necessaria dopo una cura anticancro.
La regione Toscana finanzia le cure non convenzionali con il progetto Chemocim, uno studio che, con oltre 314 mila euro stanziati, mira a determinare se l’assunzione di rimedi omeopatici, associata a un percorso fisioterapico e a una dieta equilibrata, possa attenuare, in qualche modo, alcuni effetti collaterali legati alle cure anticancro; effetti che in genere conducono a un decadimento cognitivo, il cosiddetto chemo brain, a cui si associano affaticamento mentale, problemi di memoria e deficit dell’attenzione.
La risposta dell’omeopatia
Lo scopo è quello di verificare se omeopatia e agopuntura, in aggiunta alle procedure previste dal protocollo di cura, possano giovare agli effetti collaterali delle terapie antitumorali, tenendo presente che tali percorsi alternativi rappresentano per le pazienti soltanto un trattamento aggiuntivo. L’omeopatia è, infatti, un tipo di medicina complementare, che viene associata alle cure convenzionali e che può apportare benefici significativi in concomitanza con i percorsi tradizionali; i prodotti sono inoltre reperibili sia nei punti vendita fisici che online, e vengono associati con successo a numerosi trattamenti di benessere.
Rimedi non convenzionali: disturbi e soluzioni
L’omeopatia si propone come rimedio non per la malattia, ma nella cura del malato. La valutazione clinica è basata sul quadro fisiopatologico individuale del paziente e non semplicemente sugli aspetti nosografici (malattia). L’omeopatia viene utilizzata oltre che in tutte le patologie croniche, anche nei disturbi della pelle, della digestione e dell’apparato urinario, ed è spesso assunta anche per malesseri di tipo nutrizionale, osteo-muscolare e circolatorio.
Le statistiche sull’omeopatia
Secondo una recente ricerca effettuata da EMG-Acqua, l’omeopatia è oggi una metodologia terapeutica apprezzata da oltre 9 milioni di italiani. Il mercato delle cure non convenzionali mostra, infatti, che il nostro paese, con un fatturato di oltre 300 milioni annui, è il terzo in Europa per produzione e vendita, secondo solo a Germania e Francia. Lo stesso studio, prendendo in esame un campione di medici generici, farmacisti, giornalisti scientifici e docenti, conferma, inoltre, che un medico su cinque consiglia terapie omeopatiche, da utilizzare sia come terapia primaria esclusiva che in aggiunta alle cure convenzionali, per influenza, raffreddore o dolori muscolari.
Alcuni dati
In Italia il settore omeopatico ha un impatto il cui fatturato si aggira attorno ai 300 milioni di euro. Il 17% della popolazione sceglie infatti di associare, almeno una volta l’anno, le cure omeopatiche a quelle cosiddette convenzionali, con una fetta molto corposa di utilizzatori per quanto riguarda i malanni stagionali.
Secondo lo studio, in tutti i casi di disturbi di lieve entità, sarebbero i farmacisti i sostenitori principali delle cure omeopatiche, mentre coloro che vedono in questo genere di terapie un mero placebo, si attestano attorno al 10%.