Maggio 2021 – Su Viruses
Repeated Exposure to Subinfectious Doses of SARS-CoV-2 May Promote T Cell Immunity and Protection against Severe COVID-19

Una serie di fattori positivi e negativi influenzano costantemente i tassi di infezioni, ricoveri e mortalità da COVID-19.

Tra questi fattori, l’aumento delle varianti sempre più trasmissibili da un lato e l’effetto delle vaccinazioni dall’altro creano un quadro profondamente diverso da quello della prima ondata pandemica.

I ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università Cattolica di Roma, Policlinico Agostino Gemelli, a Maggio 2021 hanno pubblicato sulla rivista internazione Viruses un interessante lavoro di ricerca intitolato: Repeated Exposure to Subinfectious Doses of SARS-CoV-2 May Promote T Cell Immunity and Protection against Severe COVID-19

Partendo dall’osservazione che in diversi Paesi europei il numero di infezioni da COVID-19 nella seconda e terza ondata pandemica è aumentato senza un proporzionale aumento della gravità della malattia e della mortalità, hanno ipotizzato l’esistenza di un ulteriore fattore che influenza le dinamiche della SARS-CoV-2.

Questo fattore consiste in una difesa immunitaria contro la COVID-19 grave, fornita da cellule T specifiche per la SARS-CoV-2 che si sviluppano progressivamente in seguito all’esposizione naturale a basse dosi di virus presenti negli ambienti popolati

Come suggerito da studi recenti, le particelle virali a basse dosi che entrano nel tratto respiratorio e intestinale possono essere in grado di indurre la memoria delle cellule T in assenza di infiammazione, dando potenzialmente luogo a diversi gradi di immunizzazione.

In questo scenario, gli interventi non farmacologici giocherebbero un doppio ruolo, uno a breve termine, riducendo la diffusione dannosa delle particelle di SARS-CoV-2, e uno a lungo termine, consentendo lo sviluppo di una forma diffusa (sebbene eterogenea e incontrollabile) di protezione immunitaria.

Con questo lavoro è importante, quindi, constatare, oltre a quanto la pratica clinica già consente di osservare, che anche la ricerca scientifica più avanzata ci conferma – come era logico aspettarsi – che l’esposizione ripetuta a dosi subinfettive di SARS-CoV-2 può promuovere l’immunità delle cellule T e la protezione contro il COVID-19 grave.

Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
Via Giovanni Miani, 8 – 00154 Roma
www.omeopatiasimoh.org – info@omeopatiasimoh.net