Beth Moon

Beth Moon

Con questa breve nota segnaliamo un tema che da tempo è al centro anche degli studi e delle ricerche della Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana e che riguarda il valore del mondo delle piante e del vegetale in generale, visto non solo dal punto di vista botanico, ma delle bioscienze.

Robusta è, infatti, all’interno della visione unitaria e correlazionistica che l’omeopatia sviluppa in campo medico, la consapevolezza di quanto il mondo delle piante costituisca, con le sue molteplici e straordinarie potenzialità terapeutiche, una realtà “intelligente” e non governata solo da meccanismi biochimici.

Le piante hanno una “testa pensante“, dicono oggi gli studiosi, aprendo la ricerca scientifica verso contenuti e frontiere mai fino ad ora affrontate in modo così sistematico.

Parlare di “testa pensante” è un modo efficace, dicono i medici dell’Istituto Omeopatico SIMOH, per descrivere bene la realtà vivente ed attiva del mondo delle piante.

Il mondo vegetale, così come quello animale e quello minerale, costituisce una risorsa formidabile per la terapeutica omeopatica, ben oltre quella, già significativa e degnissima, fornita dalla fitoterapia.

La sperimentazione farmacologica di sostanze ultra-diluite e dinamizzate provenienti dal mondo vegetale, consente al medico hahnemanniano di indagare le molteplici potenzialità di ogni sostanza vitale, ricostruendo – attraverso l’analisi della complessa sintomatologia patogenetica prodotta  – anche la realtà multidimesionale propria del vegetale stesso.

La correlazione tra di loro dei sintomi fisiologici prodotti su uomo sano, attraverso l’uso delle alte diluizioni e dinamizzazioni, trova, infatti, molte corrispondenze con le caratteristiche che la sostanza sperimentata presenta in natura, se osservata nel suo dinamismo biologico.

Parlare di “intelligenza” per le piante, significa introdurre una visione delle cose che ben si attaglia a descrivere ed esprimere anche quello che è il frutto dell’esperienza omeopatica hahnemanniana, dove proprio l‘intelligenza delle piante costituisce uno dei fattori che viene di fatto ad essere considerato per governare e ricondurre su di una fisiologica strada le diverse e dinamiche intelligenze funzionali che costituiscono in modo unitario la biologia della persona umana.

Le piante comunicano, prendono decisioni, ricordano perfino, dicono oggi gli scienziati. Se osservato in questo modo tutto il mondo del vivente vegetale acquista un valore ed un significato più ampio.

Perché le piante, dalla quercia più imponente al fiore più esile, hanno una “testa pensante”: riflettono – aggiungono ancora gli scienziati – si scambiano informazioni o avvertimenti, prendono decisioni.

E il loro cervello segreto è nelle radici.

Un dinamismo biologico vitale che sicuramente è anche memoria e quindi potenzialità terapeutica da non sottovalutare, affermano gli omeopati.

Chiudiamo questa breve nota riportando qui di seguito un articolo che può essere di aiuto ad avvicinarsi al mondo delle piante con una visione culturale più ampia: le Fotografie di Beth Moon, la donna che da 14 anni fotografa gli alberi più antichi del mondo.

Importante fotografa statunitense, Beth Moon è nata a a San Francisco e da molti anni coltiva tra i suoi interessi la ricerca degli alberi più antichi del mondo.

Ha attraversato tutto il globo pur di immortalare la magnificenza di alberi antichi quanto la terra stessa, nelle sue località più remote, con una grazia artistica e una intelligenza tutta particolare. 

Rendiamo, quindi, omaggio al lavoro di Beth Moon. [Leggi articolo completo]

Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
Via Giovanni Miani, 8 – 00154 Roma
Tel. 06.5747841 – info@omeopatiasimoh.net