Farmaco vigilanza – Ricerca scientifica

COVID-19 Vaccine in Patients with Exacerbation of Idiopathic Pulmonary Fibrosis

Articolo pubblicato su AJRCCM American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine – Aprile 2022.

 

Fonte: Policlinico “Agostino Gemelli” UCSCDr.ssa Maria Rita Montebelli, Responsabile Comunicazione Scientifica

Uno recentissimo studio descrittivo effettuato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma e pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine segnala un rapporto temporale tra vaccinazione anti-Covid e gravi episodi di riacutizzazione, verificatisi nei 3-5 giorni successivi, nei soggetti affetti da questa malattia rara. Gli esperti invitano dunque a monitorare con attenzione questi pazienti, pur ribadendo l’assoluta necessità di sottoporli a vaccinazione.

[…] “La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) – spiega il professor Luca Richeldi, direttore della UOC di Pneumologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Pneumologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – è caratterizzata da aggravamenti acuti delle condizioni cliniche, che sono a loro volta idiopatici; in alcuni casi sono stati collegati a una causa infettiva o a una trombo-embolia polmonare; le vere forme di riacutizzazione acuta di malattia hanno una mortalità fino all’80% e rappresentano la principale causa di morte di questi pazienti, che peggiorano rapidamente nell’arco di qualche settimana. Non c’è una terapia specifica; vengono utilizzati corticosteroidi ad alte dosi, con risultati abbastanza scarsi. Si tratta di eventi catastrofici che è bene intercettare tempestivamente. Tutti i nostri 300 pazienti sono allertati sul fatto che un peggioramento rapido dei sintomi richiede un’allerta precoce al medico curante o l’invio in pronto soccorso”.

[…] Su 10 pazienti ricoverati nel 2021 per un episodio di esacerbazione nell’ambito di una fibrosi polmonare idiopatica, presso la Fondazione Policlinico Gemelli, che è uno dei più importanti centri di riferimento in Italia per questa patologia, quattro presentavano un rapporto temporale con la somministrazione di un vaccino a mRNA anti-Covid, avvenuta qualche giorno prima dell’episodio. In un paziente l’episodio di esacerbazione si è verificato dopo la prima dose, in uno dopo la seconda dose e nei restanti due dopo la dose booster. “La vicinanza temporale tra somministrazione del vaccino (effettuato tra 3 e 5 giorni prima) e l’inizio dei sintomi – commenta il dottor Sgalla – indica il vaccino anti-Covid come il più probabile trigger dell’esacerbazione acuta” […]

 

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Fonte: Policlinico “Agostino Gemelli” UCSC Dr.ssa Maria Rita Montebelli, Responsabile Comunicazione Scientifica