Educazione alimentare finalizzata alla prevenzione e alla cura.

Nel caso di una colica addominale è necessario porre molta attenzione sia agli alimenti da preferire, sia a quelli da evitare.

Anche le dosi sono fondamentali.

Pasti troppo abbondanti possono, infatti, scatenare una colica.

Durante una colica addominale è consigliata una certa attenzione alla tipologia di alimenti, ma allo stesso tempo è importante limitarsi nelle quantità. Pasti troppo abbondanti sono uno dei cosiddetti trigger, ovvero dei fattori che, nei soggetti predisposti, possono scatenare una colica addominale.

Un’idea di base potrebbe essere quella di riferirsi al concetto del cosiddetto “piatto del mangiar sano” messo a punto dagli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health.

La metà del piatto va riempito con alimenti di origine vegetale (verdure cotte e/o crude).

Un quarto del piatto è destinato ad alimenti a base di carboidrati e il rimanente quarto ad alimenti proteici. In questo modo vengono assicurati il giusto rapporto tra macronutrienti e il soddisfacimento del fabbisogno energetico e nutrizionale.

Per comporre il nostro “piatto del mangiar sano” in caso di colica addominale possiamo scegliere tra i seguenti alimenti.

Verdure:
carote
zucchine
biete
spinaci
fagiolini.

Alimenti a base di carboidrati:
pasta di semola di grano duro
cereali quali riso, farro, orzo, avena, grano saraceno
pane di frumento, pane di segale
patate.

Alimenti proteici:
pesce (meglio se pescato e di piccole dimensioni)
carni bianche (pollo, tacchino).

Cibi da evitare con le coliche addominali

In corso di colica addominale non bisogna forzare il paziente a bere acqua o a ingerire cibi solidi.

Tra gli alimenti da evitare vanno citati:
i cibi fritti
le bevande alcoliche
gli insaccati
il cioccolato
i latticini in caso di intolleranza al lattosio.

Se si soffre in maniera ricorrente di coliche addominali vale la pena adottare stabilmente questi consigli alimentari. Lo scopo è quello di prevenire gli attacchi.

In corso di coliche addominali, se il dolore è troppo forte da poter essere sopportato, può essere utile assumere un medicinale antispastico, che ha un effetto rilassante sulla muscolatura e ne contrasta gli spasmi.

Queste indicazioni sono di carattere generico e si adattano a qualsiasi forma di colica addominale (biliare, intestinale e genito-urinaria).

Per quanto riguarda in particolare le coliche biliari, il primo obiettivo è ridurre i livelli di colesterolo LDL innalzando il colesterolo buono (HDL).

Tra i fattori protettivi vanno citati l’attività fisica, la vitamina C e il consumo di 2-3 tazze di caffè al giorno.

 

Il Piatto del Mangiar Sano, creato dagli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health e dagli editori delle Pubblicazioni Harvard Health, è una guida per creare pasti salutari e bilanciati, sia che siano serviti su un piatto, sia che siano confezionati in un cestino del pranzo. Appendine una copia sul frigorifero come promemoria giornaliero per creare pasti sani e bilanciati!
Copyright © 2011 Harvard University, Per maggiori informazioni sul Piatto del Mangiar Sano, per favore consulta The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, http://www.thenutritionsource.org e Harvard Health Publications, health.harvard.edu.”

In caso di calcoli renali l’indicazione aggiuntiva è quella di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno per fare in modo che i sali responsabili della formazione dei calcoli possano essere diluiti per non accumularsi e cristallizzare nelle urine.

N.B. Se i calcoli di cui si soffre sono di ossalato di calcio il suggerimento è quello di far in modo di assumere calcio in quantità adeguata (> 1 g al giorno). Parlane nel caso con il tuo medico omeopata. Saprà come aiutarti.

Diversi studi dimostrano, infatti, che le persone che introducono poco calcio con la dieta sono particolarmente esposte alla formazione di calcoli renali.

La spiegazione potrebbe essere la seguente: il calcio presente negli alimenti tende a legarsi agli ossalati già a livello intestinale rendendoli così non più assorbibili. Al contrario basse concentrazioni di calcio nel lume intestinale fanno sì che l’assorbimento di acido ossalico aumenti facendolo giungere in maggiore quantità nelle urine. Qui l’ossalato incontrerà di nuovo il calcio e si legherà a quest’ultimo formando i calcoli.

Ulteriori informazioni utili:
Nel porre attenzione alla nostra salute, dobbiamo sempre ricordare che la colica addominale è un dolore forte, quale conseguenza della contrazione a spasmi della muscolatura che riveste gli organi cavi presenti nell’addome, come l’intestino. Poiché il dolore è presente nella fase di contrazione, la sua principale caratteristica è quella di comparire improvvisamente e di raggiungere velocemente un picco, per poi decrescere fino a sparire quasi del tutto.

La scomparsa del dolore è legata al rilassamento della muscolatura. Ma purtroppo questo ciclo può ripetersi più volte.

Quando parliamo di ‶colica addominale″ nella maggior parte dei casi ci stiamo riferendo ad una colica intestinale. Ma attraverso una cosiddetta “colica addominale” si possono manifestare anche coliche biliari e coliche renali.

La diagnosi del tipo di colica viene posta sulla base dell’anamnesi (ovvero la raccolta delle informazioni sulla storia clinica del paziente e sulle sue abitudini) e dell’esame obiettivo. Se necessario, possono essere effettuati anche esami strumentali, come ecografia o TAC.

Nel caso delle coliche biliari e urinarie, la causa principale è la presenza di calcoli, ovvero formazioni simili a piccoli “sassolini”, rispettivamente nei dotti biliari (una serie di canali che trasportano la bile dal fegato all’intestino) o nell’apparato urinario. I calcoli biliari sono solitamente costituiti da colesterolo, mentre quelli renali da sali, come l’ossalato di calcio, che tendono a cristallizzare quando raggiungono concentrazioni elevate nelle urine.

La colica biliare si caratterizza per l’insorgenza di un dolore forte che parte dalla bocca dello stomaco, tende ad irradiarsi verso destra, raggiungendo anche la spalla e dura almeno per mezz’ora. Può manifestarsi anche l’ittero, condizione nella quale la pelle, il bianco dell’occhio e le mucose assumono una colorazione giallastra a causa dell’accumulo della bilirubina.

Al primo posto tra i sintomi della colica renale vi è il dolore che prende origine dalla regione lombare, si estende fino al fianco e poi scende verso il basso interessando la zona genitale. Non è raro che a questa sintomatologia dolorosa si associ ematuria, ovvero l’emissione di sangue con le urine (urine color ambra), difficoltà nella minzione e febbre. Nel lungo periodo, infatti, l’ostacolo al passaggio dell’urina può portare a infezioni alle vie urinarie e persino ai reni.

Le coliche intestinali possono prendere avvio da qualsiasi segmento dell’intestino, ma interessano prevalentemente l’ultimo tratto, cioè il colon. Il paziente con una colica in corso difficilmente è in grado di definire il punto esatto di insorgenza del dolore, che ha la caratteristica di irradiarsi a tutta la parete addominale.

La colica intestinale è legata a processi infiammatori, infezioni (gastroenteriti) o a fattori che ostacolano il transito del materiale alimentare. Possono quindi manifestarsi, in associazione al dolore, anche febbre e diarrea oppure difficoltà di evacuazione.

Nota Bene. L’utilizzo del “Piatto del Mangiar Sano” è sottoposto a Copyright © 2011 Harvard University, Per maggiori informazioni sul Piatto del Mangiar Sano, per favore consulta The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, http://www.thenutritionsource.org e Harvard Health Publications, health.harvard.edu.”