Prof. Maria Letizia Salvi con il Cardinale Achille Silvestrini

Prof. Maria Letizia Salvi con il Cardinale Achille Silvestrini

La scienza medica in generale e la medicina omeopatica in particolare, non cura mai un uomo teorico, astratto, generico.

Non cura un nome di malattia, o un modello ideale di sintomi; ma da Ippocrate ai giorni nostri si occupa di sanare il singolo paziente individuale, il singolo malato reale, l’intero organismo concreto, specifico, individualizzato, studiandolo nelle sue personali modalità reattive e difensive, nella sua storia evolutiva personale, nella sulla ereditarietà e familiarità.

Ogni malato è un paziente diverso e a se stante; ciascuno necessità di terapie distinte, corrispondenti in modo singolare alla sua personale e originale realtà biologica.

Ciò che in generale noi medici chiamiamo malattia è un modello di studio teorico, il quale, anche se è assai utile nella ricerca e nella didattica, deve però trovare una diversa applicazione nell’ambito della clinica medica, dove è necessario conoscere tutta la realtà unitaria funzionale e fisiopatologica dell’intero malato e ad essa far corrispondere una terapia medica individuale che non può che essere personalizzata.

Il medico è, infatti, sempre chiamato all’esercizio del cosiddetto giudizio clinico, quale unico, valido discernimento tra valutazioni e decisioni cliniche generiche, proprie della ricerca su classi di malattie, e decisioni cliniche complesse, tipiche del paziente individuale.

biblioteca simoh

E questo è ciò che fa propriamente la medicina omeopatica hahnemanniana, a cominciare dall’utilizzo di modelli di sperimentazione farmacologica su uomo sano di sostanze ultra-diluite e dinamizzate: caposaldo, questo, fondamentale e imprescindibile dei principi teorici e pratici di una vera medicina omeopatica hahnemanniana.

Prof.ssa Maria Letizia Salvi e Equipe Clinica SIMOH