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Preoccupazioni emergenti sulla salute dei bambini legate all’uso di coloranti, aromi e sostanze chimiche deliberatamente aggiunte al cibo durante la sua lavorazione (additivi alimentari diretti) e sostanze presenti nei materiali a contatto con gli alimenti, compresi adesivi, coloranti, rivestimenti, carta, cartone, plastica e altri polimeri, che possono contaminare il cibo come parte di un imballaggio o delle apparecchiature di produzione (additivi alimentari indiretti).

I dati sugli effetti degli additivi alimentari sulla salute di lattanti e dei bambini sono limitati o mancanti; ma è particolarmente evidente quanto, in generale, i neonati e i bambini siano più vulnerabili alle esposizioni chimiche.

Anche le donne incinte dovrebbero evitare l’esposizione alle sostanze chimiche.

L’American Academy of Pediatricscon un importante Report pubblicato a sulla rivista Pediatrics, ammonisce genitori e pediatri ad evitare di esporre i bambini a otto sostanze chimiche presenti negli alimenti e nelle confezioni di plastica.

Le sostanze chimiche possono essere particolarmente dannose per i bambini a causa delle loro peso corporeo inferiore, dice il report.

La preoccupazione per gli additivi alimentari è aumentata negli ultimi 2 decenni, in grande parte a causa di studi in cui gli autori documentano la alterazione del sistema endocrino e altri effetti avversi sulla salute.

Le famiglie a basso reddito, che mangiano molti cibi preconfezionati, potrebbero essere, inoltre, maggiormente esposte al rischio.

Le sostanze chimiche messe in evidenza comprendono nitrati e nitriti, spesso aggiunti come conservanti alle carni lavorate; inoltre il bisfenolo A o BPA, che viene utilizzato per realizzare plastiche durevoli ed è stato associato a cancro, obesità e malattie cardiovascolari (SN: 10/3 / 15, 12).

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Sono elencati anche gli ftalati, che aiutano a rendere flessibili la plastica e i prodotti chimici perfluoroalchilici o PFC, che sono resistenti alle macchie, al grasso e all’acqua.

Questi e altri composti sono stati anche associati a disturbi endocrini, quali obesità e insulino-resistenza, quando le cellule non rispondono correttamente all’insulina che porta a una sovrapproduzione dell’ormone (SN Online: 2/9/12).

Alcune di queste sostanze chimiche possono anche avere effetti neurocognitivi, come una maggiore iperattività nei bambini, afferma la coautrice dello studio Sheela Sathyanarayana, medico ed epidemiologa dell’Università di Washington a Seattle.

 

Le barre in nero indicano la quantità di glifosato applicato a mais e soia negli USA dal 1990 al 2010 mentre la linea rossa indica il numero di bambini con autismo nello stesso periodo

Gli scienziati non sono stati in grado di testare direttamente gli effetti di queste sostanze chimiche nell’uomo, quindi le prove dimostrano solo che esiste una correlazione, non una causa, tra esposizione e malattia.

Per evitare queste sostanze chimiche, il Report suggerisce che i genitori comprino sempre prodotti freschi o surgelati ed evitino le carni lavorate confezionate in plastica o il cibo conservato in scatole di metallo, che possono essere rivestite con BPA.

La gente dovrebbe anche evitare di mettere i contenitori di plastica in lavastoviglie o microonde, dice il team, dove il calore può estrarre sostanze chimiche dalla plastica.

I ricercatori a commento del loro lavoro auspicano che il Report possa condurre ad una regolamentazione più severa di questi additivi.

Negli USA i requisiti attuali, infatti, per una designazione “generalmente riconosciuta come sicura” (GRAS) sono insufficienti a garantire la sicurezza degli additivi alimentari e non contengono sufficienti protezioni contro il conflitto di interessi.

La FDA, inoltre, non ha l’autorità adeguata per acquisire dati sui prodotti chimici sul mercato o rivalutare la loro sicurezza per la salute umana. Queste sono carenze particolarmente critiche nell’attuale sistema normativo dedicato agli additivi alimentari.

Fonte: Food Additives and Child Health

Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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