I MITI DIFFUSI SULL’OMEOPATIA

Come per altri soggetti che fanno propaganda, i negazionisti dell’omeopatia cercano di creare disinformazione usando tre semplici tecniche.

Per prima cosa, formulano una semplice falsa accusa, una bugia, e la ripetono costantemente e coerentemente nel tentativo di renderla una nuova “verità”.

BUGIE PINOCCHIOSuccessivamente, questa falsità più volte ripetuta, viene quindi inserita nel contesto di un qualche fatto che la legittimi. Nello specifico questo elemento può essere il realizzare ad es. filtri finalizzati a creare – al di fuori dei normali protocolli scientifici – ragioni (scuse) per escludere studi di alta qualità che mostrano risultati positivi dell’omeopatia (anche gli stessi studi che precedentemente erano stati pubblicati nelle principali riviste mediche convenzionali), favorendo così un cattivo uso del concetto di scetticismo.

In tal senso i negazionisti dell’omeopatia si esercitano nell’ignorare o minimizzare il sostanziale corpo di evidenze scientifiche che in omeopatia provengono dalla ricerca di base e dalla ricerca clinica, dagli studi sui risultati clinici, dagli studi sull’efficacia dei costi e dalle prove epidemiologiche, ecc. e citano solo gli studi che verificano il loro punto di vista, piuttosto che rivedere l’intero corpo di prove.

Il terzo componente della tecnica è il “vendere” la bugia a una popolazione vulnerabile nel tentativo di farla crescere e metastatizzare all’interno di quel gruppo.

I gruppi più vulnerabili sono spesso giovani studenti di materie scientifiche, innamorati del loro nuovo mestiere elitario e di ciò che hanno appena appreso, ma che non hanno la consapevolezza e l’esperienza per rendersi conto di essere “usati” da i negazionisti.Propaganda

I negazionisti dell’omeopatia giocano anche sulle paure di quegli scienziati e medici anziani e affermati e che sono portati a credere che “se l’omeopatia è vera, allora tutto ciò che riguarda la medicina moderna e la scienza è falso”.

Questo eccesso di semplificazione della realtà viene comunemente ripetuto. Tuttavia, proprio come la fisica quantistica non “smentisce” tutta la fisica, ma piuttosto estende la nostra capacità di comprendere e prevedere eventi su sistemi estremamente piccoli ed estremamente grandi. Allo stesso modo, l’omeopatia non nega la farmacologia moderna, ma estende la nostra comprensione dell’uso di dosi estremamente piccole di agenti medicinali per suscitare risposte di guarigione nell’organismo umano.

La storia è piena di esempi di scienze ortodosse fortemente resistenti all’avanzare di sistemi diversi di cura e di nuovi paradigmi di guarigione. Ma anche se il medico e lo scienziato più mediocre può tendere a sentirsi minacciato dalle nuove idee, un attributo comune del maggior numero di medici e di scienziati è proprio una certa apertura e umiltà dovuta alla consapevolezza che la conoscenza è sempre in evoluzione.paradigma scientifico

Bisogna riconoscere in anticipo che i professionisti omeopati, i pazienti e gli utilizzatori di queste medicine naturali sono spesso sorpresi e meravigliati dei risultati che ottengono nel trattamento di se stessi, dei bambini, dei neonati, degli animali e persino delle piante.

Nelle mie osservazioni degli ultimi 40 anni, la maggior parte delle persone è scettica sull’omeopatia finché non la prova e fa esperienza da sé… e ci sono quindi buone ragioni per cui decine di milioni di persone in tutto il mondo usano e fanno affidamento su queste medicine naturali per una vasta gamma di disturbi acuti e cronici. Detto questo, la sfida non è solo provare l’omeopatia, ma prima impararne qualcosa in modo che si possa usarla correttamente ed efficacemente.

Purtroppo, però, i negazionisti dell’omeopatia mirano a diffondere disinformazione sull’omeopatia, inclusi i seguenti miti:

Mito n. 1: “Non ci sono ricerche che dimostrino che i farmaci omeopatici funzionano”.
Tali affermazioni rappresentano un uso creativo delle statistiche o di ciò che si potrebbe chiamare “bugie”. In realtà, in letteratura la maggior parte degli studi di ricerca clinica condotti con farmaci omeopatici mostra un esito positivo. Tuttavia, se “statistici creativi” valutano solo il minor numero di studi di grandi dimensioni, un risultato positivo è meno probabile, non perché l’omeopatia non funziona, ma perché questi studi più ampi tendono a dispensare solo UNA medicina omeopatica per tutti i pazienti nello studio, senza qualsiasi grado di trattamento individualizzato tipico del metodo omeopatico. [1] Affermare che i farmaci omeopatici non funzionano utilizzando solo questi studi è illogico, come dire che uno specifico antibiotico è inefficace solo perché risulta non curare ogni tipo di infezione.

Mito n. 2: “Le ricerche che dimostrano che i farmaci omeopatici funzionano sono “studi mal condotti “.
Sbagliato! Gli studi che mostrano l’efficacia dei farmaci omeopatici sono stati pubblicati su Lancet, British Medical Journal, Pediatrics, Pediatric Infectious Journal, Cochrane Reports, Chest (la pubblicazione della British Society of Rheumatology), Cancer (la rivista dell’American Cancer Society ), Journal of Clinical Oncology (rivista della Society of Clinical Oncology), Human Toxicology, European Journal of Pediatrics, Archives in Facial Plastic Surgery, Archives of Otolaryngology – Head and Neck Surgery, Journal of Clinical Psychiatry, e molti altri. [ 2] Tutti questi studi sono stati randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo. Inoltre, a causa dei forti pregiudizi contro l’omeopatia, questi studi sono stati scrutati rigorosamente, forse anche più rigorosamente di quanto si faccia solitamente.

Inoltre, numerose delle riviste mediche di cui sopra hanno pubblicato meta-analisi di studi clinici su malattie specifiche e hanno dimostrato che i farmaci omeopatici hanno significativamente più benefici rispetto a un placebo. Inoltre, i negazionisti identificano erroneamente gli studi “negativi” come la dimostrazione che l’intero sistema dell’omeopatia non funziona, quando, in realtà, questi studi sono di solito solo di natura preliminare, ossia finalizzati (ricerca) ad esplorare l’uso di uno o di una piccola manciata di rimedi per un condizione patologica specifica.

Ironia della sorte, l’unica ricerca che i negazionisti più comunemente indicano come forte evidenza che non c’è differenza tra medicinali omeopatici e placebo (Shang et al, 2005) si è dimostrata una cattiva ricerca scientifica o certamente inadeguata (Walach, et al, 2005 ; Fisher, 2006; Rutten, 2009; Rutten and Stolper, 2008; Ludtke e Rutten, 2008).

Mito n. 3: “La 12 CH è come una goccia diluita in tutto l’Oceano Atlantico”.
Pura fantasia (e matematica sfocata)! Infatti, la dose 12CH richiede 12 provette e l’1% della soluzione viene prelevato da ciascuna delle 12 provette. È un fatto molto tipico per i “negazionisti” dell’omeopatia affermare, con una faccia seria, che la realizzazione di una singola medicina omeopatica richiede più acqua di quella esistente sul pianeta.

Sembra che gli scettici siano così fondamentalisti nel loro punto di vista che consapevolmente o inconsciamente danno per scontato che le diluizioni usate in omeopatia crescano proporzionalmente con ogni diluizione; presumono che ogni diluizione richieda 10 o 100 volte più acqua con ogni diluizione: affermazione falsa, come gli articoli e i libri più elementari sull’omeopatia insegnano. Tristemente (e stranamente), la maggior parte degli scettici dell’omeopatia sembrano leggere la reciproca disinformazione sull’omeopatia e hanno la propensione a capovolgere la realtà rispetto a ciò che è l’omeopatia, in modo da creare fraintendimenti.

Mito n. 4: “Non c’è nulla in una medicina omeopatica: è solo acqua”.
Ignoranza e disinformazione diretta. Innanzitutto, un gran numero di medicinali omeopatici venduti nelle farmacie sono quelli che vengono chiamati “basse potenze”, cioè piccole o piccolissime dosi di medicinali, la maggior parte delle quali sono in una dose simile a quella di alcuni potenti ormoni e di cellule immunitarie che circolano nel nostro corpo. In secondo luogo, utilizzando campioni di sei diversi medicinali ottenuti da minerali, gli scienziati del Dipartimento di Ingegneria dell’Indian Institute of Technology hanno costantemente confermato che la sostanza di partenza è ancora presente sotto forma di nanoparticelle di minerali di partenza anche quando il medicinale ha subito centinaia di diluizioni seriali – con vigoroso scuotimento tra ogni diluizione, come per il metodo omeopatico (Chikramane, Suresh, Bellare, 2010). [3] Inoltre, le principali riviste di chimica e di fisica hanno pubblicato altre ricerche per confermare che esistono differenze tra acqua e “acqua omeopatica” (Elia e Niccoli, 1999, Elia, Napoli, Niccoli, et al, 2008; Rey, 2003).

Mito n.5: “Se attualmente non capiamo come funzionano i farmaci omeopatici, allora non possono funzionare: è una stregoneria”.
Quante altre volte nella storia gli scienziati e i ricercatori non comprendono i misteri della natura, ma questa mancata comprensione non significa certamente che i misteri non siano reali. Chiamare l’omeopatia “stregoneria” è chiaramente la manifestazione di paura da parte di qualcuno verso ciò che non sa o non capisce, ed è un’osservazione comune nella storia umana che ogni volta che si va a caccia di streghe, la strega alla fine la si trova (in un modo o nell’altro). I fatti dimostrano che il piccolo ma significativo corpo di ricerca delle scienze di base che ha mostrato effetti fisici e biologici dai farmaci omeopatici, tende ad essere ignorato (Endler, Thieves, Reich, et al 2010; Witt, Bluth, Albrecht, et al, 2007). Pubblicare in riviste scientifiche peer-reviewed non è una pratica comune da streghe (o stregoni).

Il dr Karol Sikora è un rispettato mendico inglese, specialista in oncologia, direttore del Reparto di Oncologia medica del Bahamas Cancer Centre e decano della scuola medica dell’Università di Buckingham (in Inghilterra). Sikora ha recentemente espresso seria preoccupazione per la “repressione stalinista” che attira alcuni scettici sui farmaci omeopatici e non convenzionali (Sikora, 2009). Sikora ha, inoltre, criticato duramente quelli che ha definito “medici della poltrona” e altri che sembrano avere poca o nessuna esperienza nell’uso di questi trattamenti con pazienti reali.

Un altro elemento critico per dimostrare e persino provare l’atteggiamento non scientifico dei negazionisti dell’omeopatia, è che ora essi desiderano chiudere ogni discussione sull’efficacia dei farmaci omeopatici (Baum ed Ernst, 2009). Questi medici fondamentalisti in realtà lavorano per scoraggiare ogni apertura mentale sul tema dell’omeopatia. Quali interessi si celano dietro un atteggiamento del genere? Bisogna essere fortemente critici con questi atteggiamenti antiscientifici che incarnano gli antagonisti dell’omeopatia … e bisogna anche chiedersi perché essi mantengano questa posizione.

Riferimenti Bibliografici

  • Baum M, Ernst E. Should we maintain an open mind about homeopathy? American Journal of Medicine. 122,11:November 2009. doi:10.1016/j.amjmed.2009/03.038. http://www.amjmed.com/article/S0002-9343(09)00533-6/fulltext
  • Chikramane PS, Suresh AK, Bellare JR, and Govind S. Extreme homeopathic dilutions retain starting materials: A nanoparticulate perspective. Homeopathy. Volume 99, Issue 4, October 2010, 231-242. http://www.homeopathy.org/files/Homeopathyan…
  • Elia V, and Niccoli M. Thermodynamics of Extremely Diluted Aqueous Solutions, Annals of the New York Academy of Sciences, 879, 1999:241-248. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10415834/
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  • Witt CM, Bluth M, Albrecht H, Weisshuhn TE, Baumgartner S, Willich SN. The in vitro evidence for an effect of high homeopathic potencies–a systematic review of the literature. Complement Ther Med. 2007 Jun;15(2):128-38. Epub 2007 Mar 28. From 75 publications, 67 experiments (1/3 of them replications) were evaluated. Nearly 3/4 of them found a high potency effect, and nearly 3/4 of all replications were positive. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?db=…

FOOTNOTES:

[1] Although individualization of treatment is one of the hallmarks of the homeopathic method, there are exceptions to this common rule. For instance, there have been four large randomized, double-blind, and placebo-controlled studies that have shown that homeopathic Oscillococcinum is effective in treating people with influenza or influenza-like syndrome (Vickers and Smith, 2006). [2] References to these and other studies can be found in the following article: The Case FOR Homeopathic Medicine: Historical and Scientific Evidence — http://www.huffingtonpost.com/dana-ullman/th… [3] Transmission Electron Microscopy (TEM), electron diffraction by Selected Area Electron Diffraction (SAED), and chemical analysis by Inductively Coupled Plasma-Atomic Emission Spectroscopy.

Fonte: GenerazioneBio.com