MALATTIE REUMATICHEConsiderazioni: In medicina omeopatica l’approccio clinico alle patologie reumatologiche non è basato solo su di una diagnostica nosografica di malattia (che è comunque sempre imprescindibile), ma si allarga ad una valutazione diagnostica e clinica di tipo fisiopatologico unitario, prendendo in esame l’intero funzionamento biologico della persona malata in tutti i suoi aspetti locali e generali nonché la sua personale storia patologica evolutiva.

Persone con una stessa diagnosi hanno storie fisiopatologiche significativamente diverse. Solo i dati fisiopatologici generali consentono, infatti, al medico hahnemanniano di giungere ad una visione medica sintetica e correlazionistica e, a partire da questa, ad una terapia individualizzata per ogni caso reumatologico.

L’omeopatia hahnemanniana si basa sempre su dati farmacologici sperimentali ottenuti sul sano, che vanno poi ricercati ed evidenziati nella fisiopatologia del singolo malato.

E viceversa.

 

malattie-reumatologiche“I dati dell’osservatorio Apmar. Sono 22 milioni le giornate lavoro perse all’anno con una perdita complessiva di 3 miliardi”.

“Gli ITALIANI sono poco preparati sulla conoscenza delle malattie reumatiche. Ai primi posti mettono erroneamente la lombalgia, credono che si possano sempre prevenire e siano un problema solo in età avanzata. In occasione della Giornata mondiale delle malattie reumatiche, Apmar lancia un appello per una maggiore conoscenza di questa patologia. “lo stato deve investire risorse per dare dignità e diritti alle persone con malattie reumatologiche: sono 22 milioni le giornate lavoro perse all’anno in italia con un calo di 3 miliardi della produttività”.

I dati dell’Oms. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono la prima causa di dolore e disabilità in Europa. Nel nostro paese ne soffrono più di 5 milioni di persone di ogni età, ma le malattie reumatiche sono ancora sottovalutate. E infatti la maggioranza degli italiani le associa principalmente ai comuni mal di schiena come lombalgia (56%) e sciatalgia (52%), pensa che insorgano solo nella terza età (34%) e che sia dovute soprattutto a fattori ambientali come freddo e umidità (32%). Il 23% degli italiani ritiene poi che si possano sempre prevenire e che per curarle, oltre ai farmaci appositi (26%), possa essere sufficiente fare attenzione all’alimentazione (13%) e agli sforzi fisici (21%).

L’informazione. I dati emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio Apmar (Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare) su circa 4.500 Italiani tra i 20 e i 65 anni attraverso un monitoraggio della rete con metodologia Woa (web opinion analysis). “Per la persona affetta da malattie reumatiche una buona informazione rappresenta uno degli aspetti più importanti del successo terapeutico – spiega Antonella Celano, presidente di Apmar – ma non dimentichiamo il grande impatto sociale che le malattie reumatiche hanno anche dal punto di vista economico: è ancora troppo alto l’onere che ne deriva per il singolo cittadino e per lo stato, sia per i costi diretti sanitari e non sanitari. Sia per i costi indiretti: giornate di lavoro perse, invalidità.. che sono circa il doppio di quelli diretti”.

Un costo. Un impatto che si traduce in numeri e che vede al centro un giusto riconoscimento dei diritti del paziente da parte dello Stato: circa il 50% dei pazienti con malattie reumatiche muscolo-scheletriche croniche manifesta disabilità e otto persone su dieci sono costrette a […] [Leggi l’articolo per intero]

Fonte: La Repubblica

Considerazioni a cura di:
Centro Studi e Ricerche Biomediche SIMOH
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